Bermat Gt Pista
Camal Studio Design 2021Il ritorno della sportiva italiana
Si chiama BERMAT GT la prima versione della neonata casa automobilistica completamente italiana, con sede a Rovereto, la cui proprietà fa capo a Matteo Bertezzolo, un sognatore capace di concretizzare attraverso maestranze e professionisti di altissimo profilo un mix di bellezza e prestazioni, un’auto che in molti attendevano da troppo tempo, la resilienza della sportcar italiana.
La prima creatura di BERMAT è stata ideata dal team di design ispirandosi ad un oggetto volante “non identificato” riportato a terra – sono le parole di Alessandro Camorali, direttore del centro stile e responsabile della prima veste della neonata casa automobilistica italiana.
Tutto è in movimento anche da ferma, linee scolpite e volumi organici si alternano in una silhouette di un’altra epoca, esaltando i fasti delle sportcar del passato ma con un nuovo corso avveniristico nei volumi.Il muso aggredisce l’asfalto molto più in basso del solito, come non si vedeva dagli anni ’70, mentre la coda si ispira nei suoi parafanghi “pinnati” al mondo delle esplorazioni spaziali anni ’60, il tutto strizzando l’occhio alla cultura pop degli anni ’80. Un mix dirompente che trascende le mode e il tempo per sfrecciarvi nel mezzo. Italiana già nell’aspetto delle sue forme generali, la BERMAT GT-Pista ha una cupola pronunciata a cui sono collegate, in bella mostra, due porte ad ali di gabbiano capaci di donare la sinuosità tipica delle sportcar di razza. I parafanghi, dal loro aspetto squadrato sulle creste, permettono una nuova interpretazione stilistica dei volumi ed un interessante incontro con il corpo vettura. La fiancata, filante e slanciata, separa in diagonale l’intera figura svuotandone la parte bassa e mettendone in luce prese d’aria e buona parte delle gomme, scoprendo elementi tecnici solo dove necessario. L’anteriore è aggressivo ma allo stesso tempo armonico, lo splitter diventa un tema iconico dell’identità Bermat mentre i due proiettori tondi per lato, incastonati nei parafanghi, disegnano un’accattivante geometria frontale. Il posteriore mostra un cofano motore attentamente lavorato nello stile, ottimizzato al tempo stesso per fungere da coda aerodinamica così come da estrattore calore. Osservandola in coda, invece, si avrà l’impressione di inseguire un’astronave spaziale nata dall’immaginazione della cultura sci-fi anni ’90, tanto cara al fondatore di Bermat, Matteo Bertezzolo, così come ai designer che lo hanno seguito in questa visione.

