Si chiama EDIT l’ultimo progetto del team CAMAL®, realizzato per il costruttore californiano OSVehicle, un’interpretazione al trasporto di domani attraverso lo stile italiano e la produzione sostenibile.
Il progetto EDIT nasce dalla richiesta del cliente americano OSVehicle di ideare una “forma” con lo stesso approccio di modularità e versatilità del proprio telaio modulare. La startup con sede a Palo Alto (Silicon Valley) e di proprietà italiana lavora infatti da diversi anni alla realizzazione di una piattaforma per veicoli a motorizzazione elettrica 2 e 4 posti chiamata TABBY EVO, venduta in kit di montaggio, o assemblata, e facilmente modulabile a seconda del cliente, un vero e proprio Open Source Vehicle, dal quale l’azienda prende il nome.
Il team creativo di CAMAL ha compreso le esigenze del cliente, affrontando il progetto con un approccio diverso dal normale per il mondo automotive, un approccio molto più da “software house” che da costruttore di automobili, individuando i bisogni funzionali ed estetici per i clienti di domani. La sfida era la realizzazione di una forma rassicurante e allo stesso tempo facilmente mutabile a seconda delle esigenze che non subisse i segni del tempo e che potesse aiutare la transizione verso un layout e uno stile “diversi” delle future vetture a guida autonoma.
La fiancata scolpita aiuta a dare dinamismo ad una forma molto semplice nel suo complesso. Sbalzi ridotti e volumi pieni trasmettono sicurezza e modernità all’oggetto, inteso sempre più come prodotto altamente tecnologico di uso quotidiano che come automobile classica. Colori neutri e giunzioni limitate al minimo tra le parti portano l’osservatore ad accomunare EDIT ad un oggetto contemporaneo già pronto per il futuro fatto di nuovi materiali e nuove metodologie di costruzione e fruibilità dei veicoli.
‘EDIT’ Self-Driving Car by OSVehicle from OSVehicle on Vimeo.
La carrozzeria estetica è divisa in 5 parti principali, 4 stampi (anteriore, posteriore, tetto e doppia portiera simmetrica), ottimizzando il ciclo di produzione e diminuendone i costi. Un altro scopo principale di questa scelta è dettato dalle richieste del CEO di OSVehicle, Tin Hang Liu, di poter avere più interpretazioni dello stesso veicolo, sia in termini di utilizzo che in termini di stile e riconoscibilità. Con questo approccio si ottimizza la realizzazione attuale attraverso un concetto di modularità quasi totale, dove sostituendo anche solo uno dei 4 elementi sopra citati si può cambiare l’aspetto del veicolo. In ottica futura il cliente avrà così la possibilità di aggiornare l’estetica del prodotto con un investimento minimo ed un più ampio spazio di azione.
Le porte si aprono a libro permettendo una facile salita in vettura, mentre gli interni possono prevedere diverse impostazioni dal livello 1 al livello 5 di guida autonoma. Nell’ultimo caso è prevista un’impostazione “vis a vis” delle sedute ed un comodo tavolino nella zona centrale.
EDIT non è solo una vettura, ma un tela bianca su cui ognuno può realizzare il proprio progetto, così come suggerisce anche il nome. Lo scopo di OSVehicle è quello di poter dare ai potenziali clienti un computer con un software base (prendendo in prestito la terminologia informatica) e permettere ad ogni compratore di realizzare un proprio software (o meglio versione) della vettura.
Potrete trovare altre immagini di EDIT al seguente link: EDIT – pictures
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